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WELLONGEVITY: IL BOARD E LE TESTIMONIANZE Un team di clinici e ricercatori

Una longevità sana e attiva è l’obiettivo cui oggi la ricerca scientifica e le politiche sanitarie a livello mondiale riservano impegno e attenzione. Il fine è colmare il gap tra durata dell’esistenza (life span) e mantenimento della salute (health span) assicurando così anche la sostenibilità economica, a livello personale e sociale, di una esistenza sempre più lunga.  La parola d’ordine, che si traduce in una vera e propria call to action, è quindi “prevenzione” in ogni fase della vita. 

La comunità scientifica ha già prodotto molta letteratura a sostegno di questo concetto arrivando a indicare che agire anche solo su una delle cause modificabili dell’invecchiamento è in grado di riportare l’intero sistema in equilibrio, e migliorarne cinque può avere un’efficacia estremamente elevata nel rallentare il processo di invecchiamento.

Il primo passo del progetto WELLONGEVITY è stato riunire Clinici e Ricercatori al fine di analizzare la situazione attuale e proporre soluzioni mirate a favorire la sostenibilità di un invecchiamento in salute, compatibile con l’allungamento della vita. Gli esperti si sono confrontati sui vari aspetti relativi alla prevenzione, a partire dai fattori dell’invecchiamento modificabili.

LE TESTIMONIANZE DEGLI ESPERTI La prevenzione per una longevità sana e attiva

La longevità in salute è un percorso che inizia ancor prima della nascita di ogni individuo. Ogni fase del ciclo di vita individuale è fondamentale nel condizionare l’invecchiamento in salute; per questo l’approccio volto alla ricerca del benessere dell’organismo protratto nel tempo è lo strumento ideale per perseguire un buon invecchiamento e in taluni casi ridurre o prevenire disfunzioni fisiologiche. Se è vero, infatti, che l’invecchiamento può essere considerato come “la madre” di tutte le patologie croniche, è altrettanto vero che nell’invecchiamento la genetica gioca un ruolo parziale, mentre più determinante è l’epigenetica, cioè l’ambiente e lo stile di vita.

La comunità scientifica ha già prodotto molta letteratura a sostegno di questo concetto fondamentale arrivando a indicare che agire anche solo su una delle cause dell’invecchiamento è in grado di riportare l’intero sistema in equilibrio e migliorarne 5 può avere un’efficacia estremamente elevata nel rallentare il processo di invecchiamento.

IL BOARD WELLONGEVITY Conosci gli esperti

ANGELO BIANCHETTI

Responsabile Dipartimento Medico Riabilitativo dell’Istituto Clinico S. Anna di Brescia Professore Scuola di Specializzazione in Geriatria e Gerontologia – Università degli Studi di Brescia

L’Italia è uno dei Paesi con maggiore tasso di invecchiamento, un dato che comporta fattori positivi ma anche negativi, come l’incremento di malattie neurodegenerative. Il prof. Angelo Bianchetti in questo video spiega che negli ultimi anni l’incidenza di tali patologie è diminuita, ma l’aumento complessivo degli anziani provoca un numero crescente di persone ammalate, con una ricaduta sui sistemi assistenziali e sulle famiglie. Stress ossidativo e infiammazione cronica sono associati a alla solitudine e alla riduzione delle relazioni sociali in età avanzata, così come alla ridotta attività fisica o all’aumento del consumo di zuccheri. Demenze e sindromi correlate possono essere contrastate modificando stili di vita e dieta.

ARRIGO FRANCESCO GIUSEPPE CICERO

Professore associato in Scienze Dietetiche Tecniche Applicate, Università di Bologna – Dirigente medico di Medicina Interna presso l’AOU Policlinico Sant’Orsola di Bologna

In Italia la popolazione tende a essere longeva per motivi di tipo genetico e per abitudini dietetico-comportamentali. Il prof. Arrigo Francesco Cicero spiega come queste abitudini si stiano però modificando in senso negativo, ma che si possa intervenire compensando alcuni deficit attraverso l’integrazione. In paesi longevi come il nostro, le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di mortalità e costo sociale. Ma possiamo agire facendo leva su un aumento della consapevolezza da parte sia della popolazione generale rispetto alla prevenzione e all’eventuale utilità di stili di vita e nutraceutici specifici, sia del personale medico sanitario rispetto all’adozione appropriata e sartoriale delle risorse nutraceutiche a disposizione.

PAOLO MARICONTI

Specialista in anestesia e terapia del dolore. Già referente per il dolore acuto presso l’IRCCS Ca Granda Ospedale Maggiore – Milano

Il dolore può causare un cattivo invecchiamento andando a modificare l’attività del sistema nervoso centrale. Il dott. Paolo Mariconti spiega in questo video il rapporto biunivoco tra dolore, invecchiamento, longevità e qualità di vita. La medicina del dolore è importante per permettere di svolgere una vita attiva, non logorata. È necessario porre in essere azioni correttive per controllare il dolore nell’ottica di un ageing di qualità e per questo è necessario un cambiamento di paradigma e un approccio appropriato nel tempo che prevede trattamenti tradizionali unitamente a un approccio correttivo degli stili di vita: alimentazione corretta, correzione di acidosi e stress ossidativo, attività fisico motoria e molto altro ancora.

ROSSELLA NAPPI

Ordinario di Ostetricia e Ginecologia dell’Università di Pavia Responsabile della SSD Ostetricia e Ginecologia 2 – Procreazione medicalmente assistita, endocrinologia, ginecologica e menopausa ad alta complessità dell’IRCCS Policlinico San Matteo Pavia

È importante parlare di medicina di genere perché salute e malattia sono differenti nell’uomo e nella donna, in virtù di differenti fattori genetici e socio ambientali. La prof.ssa Rossella Nappi in questo video spiega che in Italia le donne vivono più a lungo degli uomini, ma in condizione di maggiore disabilità. Uno degli obiettivi della medicina moderna è comprimere il tempo con disabilità che colpisce le donne molto più degli uomini. La medicina naturale ricopre un ruolo fondamentale nella gestione delle diverse fasi della vita della donna, attraverso prevenzione primordiale e regolazione ormonale e in funzione del raggiungimento di una buona qualità della vita e di un invecchiamento attivo.

FEDERICO SPANDONARO

Professore Aggregato presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata -Presidente del Comitato Scientifico del C.R.E.A. Sanità

L’età media in Italia si sta avvicinando ai cinquanta anni. Il prof. Federico Spandonaro in questo video spiega che, a fronte di una popolazione composta al 30% da anziani, cambia lo scenario, anche rispetto all’impatto sul Servizio Sanitario Nazionale. In particolare, il Sistema sanitario Nazionale era stato creato per far fronte a situazioni patologiche acute, oggi servono correttivi che permettano di incentivare la prevenzione necessaria per rallentare l’insorgenza delle cronicità.
Dunque, l’obiettivo è trasformare l’allungamento della vita, in allungamento della vita in buona salute, per ridurre gli oneri per il servizio sanitario, ma anche per ragioni economiche. Infatti, gli anziani sono una fascia fragile se visti dal punto di vista clinico e sociale, ma forte economicamente (detenendo buona parte della ricchezza del Paese), a cui la politica dovrebbe prestare maggiore attenzione. In prospettiva, la sostenibilità del sistema di welfare è legata allal capacità di promuovere longevità in salute, preservando un equilibrio fa anni di attività e anni di pensionamento e utilizzazione dei risparmi accumulati.

GIOVANNI SPERA

Endocrinologo – già Professore Ordinario di Medicina Interna e Presidente del Comitato Etico presso l’Università La Sapienza di Roma

Il grasso viscerale ha un forte impatto sulla salute in generale e su patologie croniche alla base dell’invecchiamento, innescando insulino-resistenza, diabete, obesità. Il prof. Giovanni Spera in questo video spiega come la medicina stia facendo passi da gigante verso farmaci mirati, e allo stesso tempo si stia agendo anche nell’ottica food is medicine: il modo di mangiare e ciò che mangiamo diventano sia il nostro rischio di ammalarci, sia il nostro modo di curarci. Sovrappeso e obesità sono pesantemente attenzionati da OMS sia per motivi legati allo stato di salute sia economici. Per questo è opportuno evitare lo stigma e far leva sulla cultura alimentare e su un’integrazione di qualità.

ENNIO TASCIOTTI

Professore e Direttore dello Human Longevity Program dell’IRCCS San Raffaele di Roma. Professore di Biotecnologia all’Università Telematica San Raffaele di Roma

L’invecchiamento coinvolge a ogni livello tutti i distretti corporei. Il prof. Ennio Tasciotti in questo video spiega come l’efficienza metabolica della cellula che porta alla produzione di energia è un indicatore per un buon invecchiamento e la cronicizzazione dell’infiammazione rappresenta invece una criticità da controllare.
La cellula può riprogrammare alcune attività opponendosi alla naturale progressione di errori. Per il nostro organismo – composto da diversi trilioni di cellule – possono essere di supporto alcuni pillars comportamentali come vita attiva, alimentazione sana e movimento, al fine di arginare l’invecchiamento.

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