Named Group al fianco di Fondazione Longevitas contro la sindrome da fragilità

La fragilità è una sindrome multidimensionale legata all’età: con l’avanzare degli anni, infatti, cresce il rischio di svilupparla. Tuttavia, si tratta di una condizione prevenibile. Il primo passo fondamentale per contrastarla, spiega il Professor Giuseppe Bellelli, Professore Ordinario e Direttore della Scuola di Specializzazione di Gerontologia e Geriatria all’Università di Milano-Bicocca, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Geriatria, IRCCS San Gerardo dei Tintori, Monza è saperla riconoscere utilizzando gli strumenti oggi disponibili. Solo così è possibile monitorarla nel tempo e definire gli interventi più appropriati, sia in ottica preventiva che terapeutica. In questa prospettiva, è fondamentale ricordare che la salute non è solo assenza di malattia, ma anche presenza di benessere. Secondo l’OMS, sono cinque le dimensioni fondamentali del benessere: una di queste è la nutrizione. Una dieta equilibrata, integrata se necessario, insieme ad attività fisica, socializzazione, stimolazione cognitiva e prevenzione delle malattie virali, sono gli ingredienti che concorrono a determinare una buona salute nella persona che invecchia.

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Per approfondire: https://namedgroup.com/fragilita-al-centro/

La prevenzione non ha età: è questo il messaggio chiave sottolineato dal Professor Stefano Carugo, Direttore del Dipartimento Area Cardio-Toraco-Vascolare - Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico - Milano.
Anche in età avanzata praticare un’attività fisica regolare e adatta alle proprie condizioni, trascorrere del tempo all’aria aperta, seguire un’alimentazione equilibrata, evitare il fumo e, quando necessario, ricorrere a un’integrazione mirata sono semplici accorgimenti che possono fare la differenza per vivere una longevità in salute.

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Per contrastare la sindrome da fragilità, il primo passo è intercettarla precocemente — lo evidenzia il Professor Andrea Maria Maresca, Direttore dell’Unità di Geriatria dell’Ospedale Sant’Anna di Como. Un ruolo chiave in questo processo è affidato alla medicina generale: riconoscere la fragilità consente un miglior follow-up del paziente, prevenendo riacutizzazioni e riducendo il rischio di ricoveri in emergenza. In questo percorso, gli ospedali di comunità possono rappresentare un presidio strategico sul territorio.
Tra gli interventi più efficaci per la prevenzione e la gestione della fragilità, un ruolo centrale è svolto dalla nutrizione. È essenziale garantire alla persona anziana una dieta bilanciata con tutti i macronutrienti. Quando necessario, si può ricorrere a un’integrazione mirata in base alle esigenze individuali: quella proteica è tra le più utilizzate per contrastare la sarcopenia, ma anche gli amminoacidi essenziali rappresentano una risorsa preziosa. Importante, inoltre, l’integrazione di micronutrienti e omega3, fondamentali per la prevenzione della fragilità e non sempre sufficientemente assunti con la sola dieta, anche se bilanciata.

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