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Agosto 6, 2024

Cistite: Perché in estate è più frequente?

Durante l’estate, la cistite è un fenomeno più comune a causa delle condizioni climatiche favorevoli alla proliferazione batterica. Il caldo e l’umidità contribuiscono alla crescita dei batteri nelle vie urinarie, creando un ambiente propizio per le infezioni. Inoltre, durante i mesi più caldi, si tende a bere meno acqua, riducendo così la quantità di urina prodotta, che aiuta a sciacquare via i batteri. Questa diminuzione dell’idratazione aumenta la concentrazione di batteri dannosi nelle vie urinarie.

Le cistiti sono infezioni delle vie urinarie (IVU) molto frequenti e fastidiose, caratterizzate da sintomi quali bruciore, dolore durante la minzione, senso di peso al basso ventre e necessità frequente di urinare. Ulteriori segni possono includere urina torbida, cambiamento di odore o colore delle urine e, talvolta, la presenza di sangue (ematuria).

Un sintomo comune è il senso di dolenzia continua nella parte bassa dell’addome. La diagnosi di infezione delle vie urinarie viene confermata dall’urocoltura quando sono presenti più di 100.000 batteri per millilitro di urina.

Infezioni urinarie nella donna

Le infezioni urinarie colpiscono circa 150 milioni di persone nel mondo ogni anno, con un’incidenza maggiore durante la stagione estiva, soprattutto tra le donne. La cistite è considerata ricorrente quando si manifestano almeno due episodi in sei mesi o tre o più episodi in un anno.

Il principale agente patogeno delle cistiti è l’Escherichia coli, un batterio intestinale che può risalire fino alla vescica, aderendo alle pareti e formando colonie protette da una pellicola nota come biofilm batterico. Questo meccanismo rende i batteri resistenti sia alle difese immunitarie sia ai trattamenti antibiotici.

Le alte temperature e l’umidità estiva facilitano la proliferazione di batteri, specialmente quando la sudorazione e la perdita di liquidi non vengono compensati da un’adeguata idratazione. Questo scenario porta a una riduzione della frequenza della minzione, favorendo l’accumulo di batteri.

Le donne sono particolarmente predisposte alle infezioni urinarie, con un’incidenza circa 50 volte superiore rispetto agli uomini. Ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui la conformazione anatomica (uretra più corta), l’uso più frequente di assorbenti interni, soprattutto in estate, e le variazioni ormonali. In particolare, le donne in menopausa, con bassi livelli di estrogeni, presentano vie urinarie meno protette.

Misure generali

Per prevenire le infezioni urinarie ricorrenti, è consigliabile adottare alcune misure preventive:

  • Idratazione: Bere almeno 2 litri d’acqua al giorno per facilitare la produzione di urina e la rimozione dei batteri.
  • Alimentazione: Seguire una dieta ricca di fibre per prevenire la stitichezza, che può aumentare il rischio di infezioni urinarie.
  • Igiene Intima: Dopo l’evacuazione intestinale, le donne dovrebbero pulirsi dall’avanti all’indietro per evitare la contaminazione dell’area genitale con batteri intestinali.
  • Flora Intestinale: Mantenere l’equilibrio della flora intestinale mediante l’uso di fermenti lattici, prevenendo così disbiosi intestinali che possono alterare l’ecologia del colon.
  • Abbigliamento: Evitare capi che possono causare macerazione nella zona genitale, come collants, pantaloni stretti e tamponi interni.
  • Minzione Frequente: Urinare frequentemente e non trattenere l’urina, oltre a urinare dopo i rapporti sessuali, per aiutare a eliminare eventuali batteri.